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Ecco i clan che comandavano a Battipaglia

BATTIPAGLIA. Ieri mattina è stato notificato, presso il Comune di Battipaglia, il ricorso per motivi aggiunti contro lo scioglimento del consiglio comunale. Il ricorso è stato proposto dall’ex dirigente dell’area tecnica del Comune, l’ingegnere Pasquale Angione, e dall’ex consigliere comunale, Pasquale Tramontano, rappresentati dai rispettivi legali. Questi sono riusciti a prendere visione di un intero fascicolo contenente gli atti relativi alla relazione depositata dalla Commissione d’accesso, da cui sono scaturiti lo scioglimento e la nomina di una Commissione straordinaria.

Secondo la Commissione d’accesso, infatti, al Comune di Battipaglia si sarebbero infiltrati i seguenti clan:

Casalesi (lavori alla casa comunale e rimozione dei veicoli)
Alfieri (consorzio Asl)
Maiale (vicenda terreni a Taverna)
Nco (vicenda Multyservice e ville comunali)
Noschese-Giffoni-De Maio (alloggi occupati)
Marrone (zona costiera)

I legali degli autori del ricorso sostengono, invece, che le stesse indagini della Procura di Salerno e di Napoli avrebbero escluso qualsiasi ipotesi di collusioni con la camorra. Tali infiltrazioni sarebbero state desunte da rapporti di parentela con presunti punti di riferimento di clan camorristici, che, però, avrebbero agito solo fino agli anni ’90 e che ora sarebbero disciolti.

L’ultima parola va al tar del Lazio, che esprimerà un giudizio.

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