Cronaca

Coronavirus, parla la professoressa positiva di Agropoli: “non sono l’untore. Ecco la mia verità”

Agropoli, parla la professoressa del liceo scientifico risultata positiva al coronavirus dopo un viaggio a Parma, dal figlio. La donna, 57 anni, insegna al “Gatto” si era messo da sola in quarantena dopo essere tornata dall’Emilia Romagna. Era stata più volte accusata, soprattutto sui social, di aver trasmesso il coronavirus ad altre persone di Agropoli, tra cui un’estetista.

A seguito di tali accuse, la professoressa ha voluto rispondere con una lettera aperta.

Agropoli, parla la professoressa positiva al coronavirus

“Voglio rispondere all’accusa di untore che mi viene rivolta dai social. Voglio dirvi innanzitutto che a mio figlio non è stato fatto alcun tampone. Ho più volte chiamato l’Asl che non ha ritenuto di fare il tampone a mio figlio, che aveva solo mal di gola. Io ero andata da lui per salutarlo, perché non lo vedevo da tempo.

Seconda cosa: io dall’estetista sono andata con la mascherina e non è dimostrabile che possa essere stata io ad infettarla.

Terzo: il venerdì avevo 37,4 di febbre, ho chiamato la mia dottoressa che mi ha letteralmente insultata, dicendomi che avevo sentito troppa televisione e che 37,4 non era assolutamente riconducibile al coronavirus. Insomma, che ero allarmista e che se volevo fare il test dovevo spendere 4mila euro, andare a Roma e mi facevano il test.

Ho chiamato anche il numero verde e sono andata a Vallo lunedì mattina perché avevo sempre questo dubbio di aver contratto qualcosa sul treno ed ho evitato che i miei studenti si prendessero questa brutta cosa”

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