Cronaca

Crac Alvi, dopo quasi 12 anni arriva la sentenza: mezzo secolo di carcere a Villani e suoi familiari

Dopo quasi 12 anni dal rinvio al giudizio arriva la sentenza

Crac Alvi, dopo quasi 12 anni dal rinvio al giudizio arriva la sentenza. Per l’ex presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, arriva una condanna a 12 anni. Stessa sorte per una delle sue sorelle.

Crac Alvi, carcere per Villani

Come riporta anche l’odierna edizione de Il Mattino, la famiglia Villani è stata condannata (complessivamente) a più di mezzo secolo di carcere: esattamente, 56 anni. Molti anche i reati prescritti nel procedimento relativo al fallimento della catena della grande distribuzione alimentare della famiglia Villani.

Il giudizio

Nel giudizio, che si è concluso con la lettura del dispositivo da parte dei giudici della seconda sezione penale di Salerno, sono confluiti i cinque casi di bancarotta che hanno riguardato altrettante società collegate del gruppo Alvi. Per un buco economico complessivo che supera i 200 milioni di euro. Bisogna pra attendere qualche mese per avere le motivazioni e capire, effettivamente, la portata del fallimento pilotato. Il pm nel 2020 aveva chiesto per Angelo Villani, nove anni.

Chi è Angelo Villani

Angelo Villani (San Marzano sul Sarno, 27 agosto 1956) è un politico e imprenditore italiano, ex presidente della Provincia di Salerno. Laureato in medicina, poi manager di successo nel comparto della Distribuzione Organizzata, ha amministrato l’azienda di famiglia (Gruppo ALVI) fino alla sua elezione a presidente della Provincia di Salerno.

Comincia la sua carriera politica nelle file della Democrazia Cristiana, diviene sindaco del comune di Nocera Superiore in provincia di Salerno dal 1992 al 1993. Dopo la scissione della DC passa al Partito Popolare Italiano e successivamente aderisce alla Margherita di cui diviene coordinatore provinciale.

È stato eletto Presidente della Provincia nel turno elettorale del 2004 (elezioni del 12 e 13 giugno), raccogliendo il 52,1% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra.

Il suo mandato amministrativo è scaduto nel giugno 2009, quando alle elezioni provinciali viene sconfitto al primo turno da Edmondo Cirielli. Nel febbraio 2010, all’alba delle elezioni regionali in Campania, lascia il Partito Democratico e aderisce al Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo.

L’inchiesta sul fallimento

Il 2 novembre 2010, in seguito all’inchiesta sul fallimento dell’azienda di famiglia (Gruppo ALVI), viene posto agli arresti domiciliari, in quanto accusato di bancarotta fraudolenta.

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