Cronaca

Ego International: Facebook ancora sotto indagine

Ego International rileva la notizia recente secondo la quale Facebook è ancora sotto indagine riguardo la metodologia usata nel trattare i dati. Questa volta si tratta della Commissione Europea che ha inviato indagini preliminari per verificare se le pratiche utilizzate da Facebook per la raccolta dei dati siano consone alle regole della concorrenza europee.

Una notizia, quella dell’indagine nei confronti di Facebook, intercettata da Ego International direttamente grazie alla dichiarazione di Margrethe  Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, dalla quale è partito l’invio di alcuni questionari per la parte iniziale dell’indagine. All’interno della parte preliminare, sottolinea Ego International, si andrà a verificare come Facebook commercializzi i dati ai fini pubblicitari, toccando tutte le fasi del processo: raccolta, usi e monetizzazioni inclusi gli obiettivi pubblicitari.

Ego International: qual è il fine dell’indagine su Facebook?

Secondo Ego International il fine dell’indagine su Facebook è quello di verificare che il modo di utilizzare i dati dei propri utenti per poi ricavare dei guadagni sia corretto e che non possa minare la capacità dei concorrenti di competere equamente.

L’indagine, ricorda Ego International, arriva a meno di un anno dalla maxi multa contro Facebook riferita alla gestione della privacy. Al momento il proprietario di Facebook non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche e, considerati i recenti scandali che hanno colpito Facebook, Ego International ritiene che non verranno rilasciate a breve e facilmente delle dichiarazioni in merito.

Ego International e le indagini su Facebook: a che punto sono?

Le indagini su Facebook, iniziate con le dichiarazione della Vestager, la direttrice dell’Antitrust, sono solo appena avviate: Ego International rileva come il tutto si stia svolgendo tramite una raccolta di risposte ad un questionario che dovrà essere completato e rispedito al mittente entro il 7 Gennaio 2020.

Ego International ricorda che non è soltanto Facebook a dover rispondere al questionario da parte della Commissione europea ma anche altri giganti del web come Google, Amazon e Apple.

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