Curiosità

In Italia ancora troppe zone bianche senza Internet

Una famiglia italiana su tre non accede a Internet da casa, per scelta o per mancanza di possibilità, anche infrastrutturali: secondo l’ultima indagine dell’Istat, nel nostro Paese continua a persistere un forte divario digitale, che si può ricondurre sua a fattori generazionali e culturali che a problemi di copertura.

La diffusione di Internet in Italia

L’analisi dettagliata delle cifre evidenziate dal rapporto Istat consente di scoprire qual è la situazione circa la diffusione di Internet in Italia a tutto il 2017: innanzitutto, rispetto all’anno precedente la quota delle famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa continua ad aumentare, salendo al 71,7 per cento (era al 69,2 per cento nel 2016). In particolare, cresce anche la percentuale di chi utilizza la banda larga, che con il 69,5 per cento (era del 67,4 per cento) si conferma la connessione fissa più diffusa.

Online il 70 per cento della popolazione

A salire sono anche le altre tipologie di accesso alla Rete, come ad esempio la fixed wireless proposta da Eolo con le sue offerte solo Adsl, e in generale gli italiani sono sempre più presenti in Internet: nel corso del 2017, il 65,3 per cento delle persone dai 6 anni in su si è connesso a internet con una cadenza periodica, mentre quasi la metà della popolazione (il 47,6 per cento) si collega ogni giorno.

Penetrazione ancora bassa

Eppure, ci sono ancora margini di sviluppo e miglioramento: se il tasso medio di penetrazione della banda larga tra le famiglie residenti nei Paesi europei è dell’85 per cento, il nostro Paese sconta ancora un gap piuttosto sensibile, pari a circa 6 punti percentuali, e si ferma ancora al 79 per cento. Tradotto in altri termini, in quasi il 20 per cento dei territori italiani non è ancora possibile avere accesso alla rete veloce.

Gli ostacoli di Internet in Italia

A pesare non sono soltanto i limiti infrastrutturali, come accennato, ma anche le differenze di tipo culturale e sociale: sul territorio italiano permangono ancora forti divari tra lo sviluppo raggiunto nelle regioni del Centro e del Nord Italia, che secondo l’indagine di Istat su cittadini, imprese e Ict sono quelle in cui si registra il maggior tasso di diffusione della banda larga tra le famiglie, e le aree del Sud, e in particolare Calabria e Molise, che chiudono invece la graduatoria nazionale.

I giovani sono online

Guardando i dati medi, si segnalano alcune tendenze da tenere in considerazione: innanzitutto, l’età è un fattore discriminante per l’utilizzo della Rete. Sono infatti i giovani, come intuibile anche in maniera empirica, i principali fruitori di Internet, con un tasso che raggiunge il 92 per cento nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni; tra le generazioni più dinamiche sul Web ci sono anche i 55-59enni, passati al 68,2 per cento, mentre la percentuale cala drasticamente per le fasce più anziane.

Al crescere dell’età diminuiscono le connessioni

Sul versante delle famiglie, risultano più connesse quelle in cui è presente almeno un minorenne: in questo caso, la presenza di un collegamento a banda larga raggiunge il 91,6 per cento, mentre esattamente dalla parte opposta si posizionano le famiglie composte soltanto da ultrasessantacinquenni, dopo solo nel 24,5 per cento dei casi è stato sottoscritto un abbonamento per servizi di Internet veloce. A pesare è anche il livello culturale della famiglia: in più di 9 nuclei su 10, la presenza di un almeno un componente laureato si traduce in connessione a banda larga.

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