CronacaPolitica

Parentopoli al comune di Capaccio, "Altra Città" attacca Vicidomini e Mazza

CAPACCIO. Tra parentopoli e gettonopoli il sostegno degli assessori Maria Vicedomini e Pasquale Mazza è divenuto una corona da posarsi sul capo dell’amministrazione.

I due non si sono affatto risparmiati nell’attaccare il movimento “L’Altra Città” che un tempo era la loro umile dimora. E le mancate promesse del sindaco, il quale prometteva che i i parenti degli amministratori sarebbero rimasti lontani dal Comune e dagli incarichi, che i soldi sperperati per le Commissioni consiliari e appendici varie, sarebbero state eliminate o drasticamente ridotte e invece così non è stato.

È importante trovare una risposta ai tradimenti di Mazza e Vicedomini che non hanno esitato a voltare le spalle ai loro ideali per meri interessi personali ed opportunismo economico.

L’Altra Città risponde senza troppi francesismi e spiattella tutto, i rimborsi di commissioni e missioni ricevute dai due nel 2014 e nel 2015 (condite per altro dal figlio di Mazza che viene sistemato dal padre nelle società “Paistorm” e “Cst” partecipate del comune) sembrano già un punto di arrivo verso il fondo, ma il sostegno lautamente fornito dal Mazza alla cognata per farla entrare nel consiglio di valutazione interno, peggiora ulteriormente la sua situazione.

«Il figlio è il contabile della società comunale “Sele Calore Multiservizi” e percepisce un compenso annuo di circa 30mila euro. Una società pressoché chiusa da oltre un anno e non fattura nulla o quasi. Lo stesso figlio è stato solo ultimamente (dopo il sostegno fornito dalla Vicidomini all’amministrazione), incaricato quale consulente fiscale presso il Cfi percependo ulteriori 15mila circa all’anno. Nulla da dire sulla serietà del professionista, è il metodo inaccettabile. Negli ultimi giorni è stata nominata, infine, una Commissione di tecnici dai compiti non ancora molto chiari, nella quale sono presenti un altro cognato del Mazza ed il fratello della Vicidomini».

Continua a sostenere il movimento “L’Altra Città” (nella specifica dell’ex Vicedomini) e continua a tamburo battente sui due: «I due amministratori sono incompatibili con la carica occupata sia per motivi etici che giuridici. Pertanto, chiediamo al sindaco Voza, alla procura, alla Prefettura ed alla Corte dei Conti di intervenire. Chiediamo ai consiglieri di smetterla con il loro silenzio connivente ricordando loro che sono stati eletti per salvaguardare e tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini. Se sono incapaci di fare quello per cui sono stati eletti – concludono i vertici di Altra Città – allora si dimettano e non si ripresentino più. A breve verrà richiesta la convocazione di un consiglio comunale ad hoc nel quale discutere delle incompatibilità di diversi consiglieri». Sicuramente i due assessori avranno molto da dire riguardo questi scandali precedentemente denunciati e su tutto questo clima di tensione che si sta riversando sulla scena politica locale.

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