Salernitana

Salernitana, Iervolino chiama Cavani: “Se vuole la casa ad Amalfi l’avrà”

Il presidente granata sull'uruguaiano: "È una suggestione venuta a noi quasi come un sogno"

Il presidente della Salernitana Danilo Iervolino non si nasconde e dichiara di voler nella sua squadra Cavani. È in cerca di una nuova impresa, questa volta non in campo ma sul mercato: portare l’attaccante uruguaiano, in scadenza di contratto con il Manchester United, in maglia granata. “Cavani è una suggestione venuta a noi quasi come un sogno. È un giocatore ambito dalle squadre più importanti d’Europa, vuole giocare la Champions, però le porte della Salernitana comunque restano aperte perché per me è un giocatore straordinario“, ha detto a margine della festa a Napoli per i 130 anni de ‘Il Mattino’.

Iervolino chiama Cavani nella Salernitana

Non c’è stato un contatto, io ho solamente espresso il mio grande apprezzamento perché lo ritengo la prima punta più forte in questo momento in circolazione – ha proseguito Iervolino È svincolato, ama il nostro territorio, se non vuole più le pressioni di giocare una Champions League ma vuole stare in una città tranquilla, straordinaria, con una tifoseria unica, è una suggestione che accarezziamo. Per noi l’anno prossimo l’obiettivo è quello di avere una permanenza tranquilla e quanto più duratura possibile in Serie A. Stiamo pensando a una squadra soprattutto di giovani, ma anche di persone di esperienza“.

Iervolino e le tensioni tra le tifoserie del Napoli e della Salernitana

Iervolino ha commentato anche le tensioni che restano alte tra la tifoseria organizzata del Napoli e della Salernitana: “Una parte ridottissima – ha detto – delle tifoserie di Salernitana e Napoli ancora non ha smussato negli anni questa ostilità relativa esclusivamente a un tifo pacifico che condanna ogni tipo di violenza. Noi dobbiamo creare un ponte perché il Sud ha bisogno di coesione e noi presidenti dobbiamo essere particolarmente sensibili. Con De Laurentiis ci siamo impegnati a creare un ponte tra le due società, le due tifoserie, le due città nel rapporto fisiologico di una sana competizione“.

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