CronacaInchiesta

Salerno, assunzioni di favore all'università: scattano i primi interrogatori, ascoltati 15 impiegati

FISCIANO. Assunzioni di favore all’Università degli Studi di Salerno. Sono stati ascoltati dai carabinieri del comando provinciale i 15 addetti tecnico-amministrativi assunti, attraverso la Lavorint spa, presso l’Università degli studi di Salerno.
Le convocazioni della procura di Nocera Inferiore erano arrivate nei giorni scorsi attraverso la società interinale milanese che ha fornito le generalità del personale somministrato presso l’ateneo.
I militari, guidati dal maggiore Alessandro Di Vico, hanno interrogato le persone per poi trasmettere gli atti al procuratore Amedeo Sessa coordinatore delle indagini sull’appalto da 660mila euro affidato dall’Università alla Lavorint nel maggio del 2014, al fine di filtrare le singole posizioni.
Tra i 15 indiziati – secondo l’ipotesi investigativa – vi sarebbero mogli, nipoti e amici di persone che lavoravano all’interno del campus. Gli interrogatori mirano a chiarire proprio i rapporti tra il personale e dipendenti storici e non dell’ateneo.
L’inchiesta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati il rettore Aurelio Tommasetti e il direttore generale Attilio Bianchi, insieme agli amministrativi dell’Unisa che hanno proceduto all’affidamento della gara. Sono otto gli indagati, ma il numero potrebbe salire notevolmente.
Agli atti dell’indagine anche la denuncia di alcuni sindacati di categoria, tra i quali la Uil. Infatti, il suo delegato Antonio Trivelli è stato tra i primi ad essere ascoltato dagli inquirenti e a confermare i dubbi su alcune presunte illegittimità amministrative, riguardo alle gare d’appalto.
«Ci sono questioni che hanno trovato la nostra condivisione e altre no» spiega il figlio dello storico dirigente Cisl Pietro: «In quel momento le assunzioni dirette non erano possibili per mancanza di fondi, le uniche ipotesi possibili erano esternalizzare il servizio oppure dare mandato ad una società interinale per la somministrazione di personale di categoria B. È stata scelta la seconda ipotesi. Solo a fine 2015 grazie ai fondi ripartiti dal ministero attraverso la legge di stabilità sono state fatte scorrere le graduatorie dei concorsi già effettuati per assumere addetti alla vigilanza nelle sale di lettura dell’ateneo». Non si sbilancia nel giudizio all’operato del rettore Tommasetti: «Abbiamo trovato sempre una grande disponibilità al dialogo. Le posizioni a volte sono state vicine, altre volte no». Ma cosa ne pensa dei colleghi sindacalisti che hanno denunciato le irregolarità, come mai la Cisl non ha mai sollevato dubbi? «Massimo rispetto per i colleghi delle altre sigle sindacali che hanno denunciato irregolarità – ha detto – Noi non abbiamo elementi tali da poter sostenere una cosa del genere».
FONTE: La Città

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