Cronaca

Salerno, Anna e Osvaldo si diplomano a 57 anni

Un sogno che si realizza quello di Anna e Osvaldo che si diplomano a 57 anni al Profagri di Battipaglia. Sono tornati sui banchi di scuola, sfoderando motivazioni da fare invidia a molti giovani. Lo riporta Il Mattino.

Anna e Osvaldo si diplomano a 57 anni: la storia proviene da Salerno

Osvaldo e Anna, di 57 anni entrambi, hanno chiuso venerdì il loro percorso di studi, salutando i professori che li hanno accompagnati. Tra dieci giorni affronteranno l’esame di maturità al Profagri di Battipaglia.

È una di quelle storie di tenacia e caparbietà proviene dalla provincia di Salerno. Osvaldo Gallucci, salernitano doc e residente a Torrione, con alle spalle una vita di eterno precario, fatta di contratti a termine e sacrifici lontano dalla sua terra. Sogna di entrare nella scuola a tempo indeterminato come assistente tecnico o amministrativo e Anna Sica, sempre 57 anni, sposata e mamma di due figlie, di 31 e 28 anni, con un passato difficile fatto di sofferenze, sacrifici personali, donna profonda e tenace con passione per i libri.

Entrambi credono nel valore dell’istruzione e della scuola come ascensore sociale. Negli anni della pandemia hanno bussato alle porte di un istituto superiore il Profaghi chiedendo di poter frequentare le lezioni con l’obiettivo del diploma di scuola professionale. Reinseriti nel sistema scolastico dal preside Alessandro Turchi, Osvaldo e Anna hanno chiuso il loro percorso di studi e ora sono pronti per la prima prova d’italiano del 21 giugno.

Il racconto

“Sono cresciuta in un contesto familiare non agiato – racconta Anna, la mamma di Pontecagnano appassionata di letture – La mia istruzione si è interrotta decenni fa, una volta finite le scuole medie. Purtroppo i miei genitori pensavano che solo lavorando si potesse ottenere ciò che serviva. Così, dopo aver appreso le tecniche di raccolta degli ortaggi e finiti gli studi, ho iniziato a lavorare con loro. Ma allo stesso tempo nasceva in me un’insaziabile passione per la lettura, ho letteralmente divorato centinaia di libri, gli stessi che mi davano l’opportunità di scoprire mondi nuovi, che mi insegnavano a migliorare la qualità della mia vita e che mi facevano sentire meno inadeguata alla società. In particolare il romanzo che ha avuto maggiore risonanza nella mia vita è Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas per la determinazione di vincere sull’ingiustizia. Uno dei motivi per cui ho sempre desiderato il pezzo di carta – confessa Anna – era proprio perché non volevo più sentirmi inadeguata. Ho scoperto la didattica a distanza – continua Anna – ho appreso nuove conoscenze grazie a tutti i docenti che mi hanno accompagnata in questo percorso, ho conosciuto persone, anzi compagni di classe, ognuno con la propria storia. E finalmente quest’anno, dopo tre anni di scuola, mi prenderò la mia bella soddisfazione, la mia rivincita personale, il mio diploma”.

Osvaldo invece, precario dal 1985, ha sempre lavorato da ragazzo. Si è diplomato come ragioniere ma non è bastato: “A 23 ho lavorato a Cremona, Bologna, Cassano D’Adda presso le Poste Italiane ma con contratti trimestrali – racconta – Dal 1988 al 2000 ho lavorato sempre come precario. Durante l’inverno lavoravo alle poste, d’estate come responsabile di gruppi truistici. Mi sono sempre trovato ad accettare la realtà e a soffrire – spiega – Finché un giorno, nel 2021, ho avuto la mia prima convocazione nelle scuole come personale Ata precario, e dopo 18 anni di attesa. Ho lavorato a Roma. Poi a Salerno. Quest’anno invece non ho lavorato senza convocazione. Ho deciso alla mia età di prendermi un diploma ad indirizzo tecnico per cercare una mia stabilizzazione e darmi una maggiore stabilità. Non più contratti trimestrali. Non più doppi lavori per vivere. Tornare a 57 anni sui banchi di scuola non è stata facile e dopo 37 anni rifarò un esame di stato, è una rivincita contro il precariato che mi affligge da anni”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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