Salerno, palazzo di giustizia al buio: processi alla luce degli smartphone

SALERNO. Ieri le aule del palazzo di giustizia della città sono rimaste al buio, la sola luce proveniva dagli schermi degli smartphone.

Nonostante il black out le attività giudiziarie, ad eccezione di quelle dove era necessaria la fonoregistrazione, sono proseguite pur tra mille disagi, senza alcun provvedimento di sospensione.

La causa del black out sarebbe un guasto verificatosi nella notte alla centralina posizionata tra il palazzo di giustizia e la scuola Vicinanza, già dalle 9 di ieri mattina, intere zone del tribunale erano completamente al buio.

Intere aree del palazzo di giustizia erano impraticabili e, senza neppure l’ausilio delle luci di emergenza e con l’impianto di metal detector ovviamente fuori uso, ieri al palazzaccio non erano garantite le elementari norme di sicurezza, già estremamente precarie all’interno di un edificio vecchio e fatiscente dove, ogni giorno, è messa a repentaglio l’incolumità di tutti i lavoratori: magistrati, avvocati, personale giudiziario ed utenti.

In molti ieri invocavano un provvedimento di sospensione di tutte le udienze che non è però pervenuto e che, a parere di altri, sarebbe stato configurabile come interruzione di pubblico servizio.

Così, di fatto, secondo quanto riporta Il Mattino, ogni giudice si è regolato autonomamente: se infatti alcune aule erano completamente off limit, altre erano maggiormente praticabili.

Le polemiche sul palazzo di giustizia al buio

Nonostante l‘avanzamento dei processi e delle attività del palazzo le polemiche non sono mancate: «Oggettivamente quando ci sono queste situazioni emergenziali -ha affermato…



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