Cronaca

Salerno, rimozione auto: a pagare è il Comune, il debito ammonta a 400mila euro

Finisce con una “mazzata” di 455mila euro la controversia che ha contrapposto il Comune di Salerno con la ditta “Figli Scannapieco” (azienda che si occupa di costudia giudiziaria di veicoli sottoposti a sequestro da parte delle autorità).

Salerno, controversia “Comune – Fratelli Scannapieco”: la vicenda

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, pare che  i rapporti tra il Comune e la società si sono incrinati il 12 novembre del 2018, quando – le due parti – sono giunte in giudizio con la ditta che accusava l’Amministrazione di non «aver mai adempiuto tempestivamente ai suoi obblighi, effettuando solo discontinui e perziali pagamenti di fatture».

Dall’altra parte il Comune: «eccepiva in compensazione incompensazione nei confronti dei “Fratelli Scannapieco” una serie di crediti relativi al pagamento della TARSU, della TARI e della TOSAP per un totale di 79mila euro.

In seguito le due parti hanno avviato una lunga e travagliata attività di confronto, essa, infatti, si è conclusa con un documento votato dalla Giunta sotto la guida primo cittadino salernitano, Vincenzo Napoli,  che dichiara quanto segue: “è obbiettivo da perseguirsi il buon esito dell’accordo transattivo e a tal fine sono condivisibili gli accordi contenuti nello schema di transazione giacché eliminano l’alea di soccombenza in giudizio“.

Salerno: controversia “Comune – Fratelli Scannapieco”, il danno minore

Il Comune si assicura, dunque, di dover pagare il minordanno scongiurando una spesa maggiore in caso di giudizio contrario. “Le spese – oltre 400mila euro -, salvo quella di registrazione, restano compensate, con rinuncia agli interessi di legge“.

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