CronacaInchiesta

Salerno, sentenze comprate. Giudici nel mirino

SALERNO. Nomi eccellenti nell’inchiesta sul presunto comitato d’affari del giudice Mario Pagano indagato nell’inchiesta aperta dai magistrati napoletani. Riportiamo integralmente il pezzo pubblicato dal giornale La Città di Salerno.

Nomi top secret che non figurano negli atti depositati ai giudici del Riesame che tra due giorni valuteranno le richieste di dissequestro di telefoni e computer presentate dagli avvocati di Gerarda Torino e Giovanni Pagano, legali di Roccapiemonte finiti nell’indagine della Finanza per le sentenze aggiustate in cambio di favori e regali. Il Riesame valuterà l’istanza dell’avvocato Giuseppe Buongiorno, difensore di Giovanni Pagano, per la restituzione dei supporti telematici e informatici sequestrati nel corso delle perquisizioni. Nel frattempo i pm Frongillo Carrano hanno depositato una corposa informativa con stralci di intercettazioni telefoniche riguardanti i casi già contestati ai dieci indagati destinatari e hanno nominato un perito per l’accensione dei computer e dei telefoni per l’estrapolazione dei dati. Nei prossimi giorni, poi, sarà fissata la data del Riesame per Augusta Villani, il Got in servizio al Tribunale di Salerno e poi sospesa. Ma le indagini che hanno travolto Pagano non si sono ancora fermate. Gli inquirenti stanno visionando i documenti acquisiti e interrogando numerose persone.

Pare che dagli interrogatori siano emersi nomi di magistrati e avvocati che avrebbero fatto parte della cricca di eccellenti capace di pilotare giudizi civili e tributari in cambio di soldi, regali e favori. Al centro dell’indagine, nata da alcune intercettazioni telefoniche, captate nel corso dell’inchiesta sui finti matrimoni a Cava tra Roberto LambiaseGiovanni Spinelli i rapporti di Mario Pagano con alcuni esponenti della magistratura nocerina e salernitana, ma non solo, e con i politici locali.

Nel fascicolo trasmesso per competenza dalla procura di Nocera a Napoli figurano i nomi di altri insospettabili che avrebbero fatto parte della cricca.

Il comitato d’affari era costituito da Mario Pagano con gli avvocati rocchesi Giovanni Pagano e Gerarda Torino (consigliere comunale a Roccapiemonte) e il commercialista tributarista Michele Torino, tutti tra l’altro componenti dell’associazione Rosa Aliberti di cui è presidente il giudice indagato.

Su richiesta dei suoi amici, Mario Pagano, si

sarebbe attivato presso giudici togati, ma anche onorari per indurli ad assumere decisioni a loro favore. Ruolo importante sarebbe anche quello di Nicola Domenico Montone, funzionario presso il Tribunale di Salerno e cognato del giudice. Montone e Torino sarebbero suoi soci in affari.

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