Cronaca

Scrive «Fanculo zecche rosse e clandestini»: giudice ed ex sindaco denunciato

SALERNO. Gli atti sul giudice Luigi Bobbio sono già sulla scrivania della presidente della Corte d’appello, perché invii al Csm la segnalazione propedeutica all’adozione di provvedimenti disciplinari. Sono stati gli stessi magistrati a “denunciare” il collega, dopo le frasi razziste pubblicate sulla sua bacheca facebook.

La reazione dell’Anm (l’associazione nazionale magistrati) era stata immediata; la giunta distrettuale presieduta dal giudice Piero Indinnimeo aveva approvato all’unanimità una delibera di censura, auspicando un sollecito intervento dell’organo di autogoverno. Oggi quell’auspicio è qualcosa di più: l’esercizio di un potere d’iniziativa con cui s’investe la Corte d’appello (competenze per le segnalazioni al Consiglio superiore della magistratura) e si promuove di fatto l’azione disciplinare.

Il post contestato risale al 7 luglio. Bobbio, ex sindaco di Castellammare di Stabia e ora giudice dell’esecuzione al Tribunale civile di Nocera, aveva commentato l’iniziativa antirazzista delle “magliette rosse” indossando una t-shirt mimetica e accompagnando la fotografia con parole che lasciano poco spazio all’interpretazione «Fanculo voi zecche rosse, i clandestini e le pezze rosse! Per me…maglietta da combattimento! » si legge in un post tuttora visibile e accompagnato, tra l’altro, dall’emoticon di un pugnale.

In poche ore la sua presa di posizione aveva fatto il giro dei media e l’Anm aveva reagito con fermezza, esprimendo profondo sconcerto perdichiarazioni definite «contrarie ai valoricostituzionali» ed espressive di una «radicale incontinenza rispetto al ruolo dimagistrato».

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