Cronaca

Salerno, svuotati i conti del tenore Bruno Venturini: “Mi hanno distrutto la vita”

Truffa a Bruno Venturini: conti del tenore salernitano svuotati da un consulente finanziario. Al via il processo

Doveva aprirsi ieri, martedì 4 ottobre, l’udienza preliminare frutto dell’inchiesta sulla maxi truffa perpetrata ai danni di Bruno Venturini, tenore salernitano che nella giornata di ieri si era presentato nell’aula 321, terzo piano della cittadella giudiziaria di Salerno, accompagnato dal figlio Salvatore e dall’avvocato di fiducia come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Truffa a Bruno Venturini: svuotati i conti del tenore salernitano

È stata la Guardia di Finanza a portare avanti l’inchiesta con cinque anni di indagini necessarie per ricostruire una gigantesca truffa messa in atto ai danni del noto tenore salernitano. Bruno Venturini ha visto andare in fumo il suo patrimonio milionario. A carico del 72enne salernitano G.P., consulente finanziario, è contestata l’ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. 

Stessa accusa nei confronti dei figli. U.P e A.P., della moglie, R.G. e della segretaria. M.S. Per tutti gli imputati c’è l’aggravante della rilevante gravità del danno patrimoniale – oltre tre milioni di euro – dall’aver approfittato dell’incapacità dettata dall’età e dalle scarse conoscenze della vittima in materia bancaria e dall’aver abusato di un rapporto di prestazione d’opera. L’udienza è slittata al prossimo 22 novembre a causa di un’omessa notifica.

La rabbia

Il tenore salernitano, sulle colonne de Il Mattino, ha esternato il suo dolore: “Non ho sentimenti di vendetta perché credo nella giustizia: io ho dato i miei soldi alle banche ed è da loro che li rivoglio. Citeremo gli istituti di credito come responsabili civili”. Affiancato dal figlio Salvatore, Bruno Venturini ha spiegato: “Non ho mai amato fare investimenti ad alto rischio: volevo preservare il mio patrimonio pur sapendo che senza particolari operazioni finanziarie non avrei ottenuto grandi interessi. G.P e i suoi soci erano consulenti finanziari per conto di importanti istituti di credito e io mi sono rivolto a loro solo perché sapevo che dietro di loro c’erano le banche. Hanno carpito la mia buona fede fingendo di assecondare la mia volontà ma in realtà canalizzavano tutti i miei soldi verso istituti di credito dove loro avevano grande libertà di movimento.

Così hanno trasferito tutto il mio patrimonio su altri conti correnti facendolo infine sparire. All’inizio non ho sospettato nulla perché erano loro a gestire i miei conti: se avevo bisogno di liquidi, mi davano quanto chiedevo. I primi sospetti sono scattati nel 2013. Mio figlio Salvatore era stato scelto dal maestro Pippo Caruso per interpretare quattro pezzi di autori italiani e c’erano delle spese da sostenere. In quell’occasione ho cominciato a rendermi conto degli ammanchi: le conferme sono arrivate solo in seguito quando, contattando personalmente gli uffici bancari, ho scoperto che i miei conti erano stati svincolati. Non avevo più nulla”.

Il figlio ha proseguito: “L’incubo si è concretizzato nel 2016. Ci siamo improvvisamente ritrovati senza un centesimo: non avevamo neanche più i soldi per pagare le tasse, ci siamo indebitati. Mia madre era disperata, era convinta che non saremo mai riusciti ad uscire da quella situazione. A Capodanno 2021, invece, abbiamo brindato tutti insieme: avevamo pagato i debiti. Il mio rammarico più grosso è che lei oggi non è qui con noi. Era convinta che questo giorno non sarebbe mai arrivato, invece finalmente questi soggetti finiranno davanti al giudice”.

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