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Abbattuto il chiosco abusivo dinanzi al liceo di Battipaglia/FOTO

BATTIPAGLIA. È stato demolito ieri pomeriggio lo scheletro del chiosco realizzato abusivamente dinanzi all’ingresso sul lato di via Domodossola del liceo scientifico “Enrico Medi” di Battipaglia. A provvedere è stato direttamente il Comune, anticipando la cifra di 13.796,13 euro necessaria per abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi. Soldi che, in ogni caso, l’ente recupererà direttamente presso la proprietà e, nella fattispecie, l’imprenditore Paola Coppola.

Dopo il blocco dei lavori, imposto nel marzo dello scorso anno, il Comune aveva annullato in sede di autotutela, nel mese di settembre, il permesso a costruire, diffidando la proprietà alla demolizione delle opere abusivamente realizzate. Per due volte, nei mesi di ottobre e novembre scorsi, l’ente aveva imposto alla signora Coppola di adempiere all’ordinanza di abbattimento. Richieste vane, per cui il Comune è stato costretto a rimuovere a proprie spese lo scheletro del chiosco. Recupererà in seguito la cifra presso la proprietà. Il progetto del chiosco, da destinare alla somministrazione di alimenti e bevande, era stato redatto dall’ingegnere Matteo Alfinito, per nove mesi (2011) dirigente del settore di programmazione e governo del territorio del Comune di Battipaglia. La concessione edilizia, rilasciata nel febbraio 2013, era stata accordata dal Comune dopo aver ottenuto, essendo un suolo scolastico, il nulla osta necessario dalla Provincia di Salerno. Utilizzando un residuo di volumetria nell’area occupata dalla scuola.

Da successivi controlli, tuttavia, erano emerse delle differenze tra i corpi realizzati presso il “Medi” (palestra e auditorium) e gli elaborati allegati alla concessione edilizia. In pratica, per la realizzazione della palestra e dell’auditorium del liceo era stata utilizzata una volumetria maggiore rispetto ai progetti. L’istituto avrebbe dovuto occupare, dopo la costruzione di palestra e auditorium, 36.864,62 metri cubi. Dalle rilevazioni, si era notato che la volumetria realizzata complessivamente per l’istituto è pari a 41.661,63 metri cubi. In sostanza, 4.797 metri cubi, circa un decimo della cubatura totale del “Medi”, risulterebbero realizzati abusivamente. Così come il chiosco, che avrebbe dovuto utilizzare proprio la volumetria residua del liceo, esistente solo sulla documentazione visionata in sede di rilascio del titolo edilizio.

«Noi siamo in regola, abbiamo seguito l’iter burocratico corretto al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie per la costruzione del bar – si difende l’imprenditrice Paola Coppola – Semmai è il liceo scientifico “Enrico Medi” ad essere in parte abusivo. Il mostro non è il chiosco, ma la scuola in questo caso».

La struttura, intanto, da mesi giaceva incompiuta (http://salerno.occhionotizie.it/notizie-dal-territorio/addio-al-mostro-di-cemento-dinnanzi-al-liceo-medi/). Lo scheletro in cemento armato aveva occupato il posto di una piazzetta situata dinanzi all’ingresso principale dell’istituto, utilizzata soprattutto dagli studenti come punto di aggregazione, prima e dopo l’orario delle lezioni. La questione era stata sollevata nei mesi scorsi anche dalla preside del liceo scientifico, Silvana Rocco, che aveva chiesto l’abbattimento della struttura.

A settembre, aveva inviato una lettera alla Provincia di Salerno, rappresentando le esigenze di una “comunità scolastica che soffre alla vista di una struttura che di certo influenza il decoro dell’ingresso della scuola”.

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