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Altavilla Silentina: l'amministrazione alle prese coi fantasmi del Castello

ALTAVILLA SILENTINA. Un castello normanno, di quelli – letteralmente – da favola. Il testimone saldo di una storia antichissima e del retaggio del territorio in cui sorge. La triste storia comune a molti edifici di pregio storico, architettonico, artistico di essere preda delle scelte sconsiderate di chi li gestisce.

Diversi e gravissimi abusi edilizi hanno martoriato quella struttura: la Soprintendenza annota che a tutti i livelli della struttura sono stati demoliti i solai in legno e sono stati ricostruiti in latero cemento o in putrelle e laterizi. Sollevata anche la copertura, sostituendo l’originale. Demoliti muri portanti e applicati elementi (di dubbio gusto) decorativi.
Queste scelte hanno portato ad un decreto di reintegrazione dello stato originario dei luoghi per la società proprietaria Tele A del napoletano Abbano Alfredo. In più, il bene è stato ipotecato da Equitalia per poi passare nelle mani di una società di Budapest per la cifra complessiva di quasi un milione di euro. Movimenti ritenuti nulli dalla Soprintendenza perchè mai comunicati.

Tutti fantasmi che l’amministrazione di Altavilla Silentina non può e non vuole combattere: al Comune era stata data occasione di esercitare il diritto di prelazione ma per acquistare il bene avrebbe dovuto impiegare poco meno di quattro milioni di euro, tassando con un’imposta ad hoc i cittadini. L’opposizione accusa la mancanza di volontà politica da parte della maggioranza.
Fatto sta che il diritto di prelazione è sfumato e che, in effetti, i fantasmi di questo Castello sono troppo più concreti delle oggettive possibilità finanziarie dell’amministrazione.

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