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Battipaglia, rifiuti: flop differenziata, ma le tariffe restano alte

BATTIPAGLIA. Crolla la percentuale di raccolta differenziata. Dopo i fasti del 2013, quando la città aveva raggiunto il traguardo storico del 70% di differenziata – con tanto di premi da parte di Legambiente nell’iniziativa denominata “Comuni Ricicloni” nel 2013 e nel 2014 – negli ultimi due anni la percentuale è crollata. Al momento, la raccolta differenziata supera a Battipaglia, di pochi punti percentuali, la soglia del 60%. Nel 2012, con l’inizio del servizio porta a porta di raccolta differenziata voluto dall’amministrazione del sindaco Giovanni Santomauro, i cittadini battipagliesi avevano dovuto subire un aumento della Tarsu (la tassa sui rifiuti, oggi Tari) del 30%. Un sacrificio economico che aveva portato Battipaglia a raggiungere, nell’arco di pochi mesi, la percentuale del 70% di raccolta differenziata.

Un risultato persino superato nel corso del 2013, quando la soglia aveva raggiunto, in alcuni mesi, anche il 73%. I dati e la storia. I dati della differenziata a Battipaglia, fino ai primi mesi del 2012, erano impietosi. Nel 2008, aveva raggiunto la media del 34,%, nel 2009 del 3%, nel 2010 del 45%, fino al 36,6% del 2011. Il deciso cambio di rotta nel 2012, col servizio di raccolta porta a porta. Si era partiti, nel 2012, da una percentuale del 34,6% a maggio, per raggiungere il 43,51% a giugno, dopo appena venti giorni dall’avvio del nuovo servizio nei primi quartieri. A luglio la percentuale era salita al 50,26% e ad agosto al 57,42. Lieve calo a settembre con il 55,37% e di nuovo aumento ad ottobre con il 56,34. A novembre si era passati al 60,55%, mentre a dicembre la percentuale aveva raggiunto il 70. Ossia quando l’intera città era servita dal sistema porta a porta. Un record storico che aveva segnato un deciso cambio di rotta nelle politiche ambientali del Comune, costituendo un indiscutibile vanto per l’amministrazione Santomauro e per l’allora assessore al ramo, Massimiliano Casillo.

Ma anche per i cittadini battipagliesi, che avevano visto concretamente premiati i loro sforzi economici dovuti alla maggiore tassazione sui rifiuti. La debacle. Quel 70% di differenziata è diventato presto un ricordo. Dopo aver toccato, all’inizio del 2013 il 73%, la corsa ha subito un forte rallentamento dopo la caduta dell’amministrazione. Assestandosi, a cavallo tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, al 68,9%. Una percentuale ridotta ancora nel 2015, quando Battipaglia si è assestata sul 67,74. Mantenendo, comunque, una posizione di rispetto tra i Comuni della Campania sopra i 10mila abitanti, stando alla classifica redatta da Legambiente per “Comuni Ricicloni”. Nel 2015, Battipaglia si è ritrovata all’undicesimo posto di quella graduatoria. In provincia di Salerno, tra i Comuni con più di 10mila abitanti, Battipaglia era alle spalle solo di Castel San Giorgio (73,9 per cento), Bellizzi (71,2 per cento), Baronissi (71,1 per cento) e Giffoni Valle Piana (69,2 per cento). Quest’anno, Battipaglia ha perso altri punti percentuali. Stando al trend dei primi sei mesi del 2016, la raccolta differenziata non dovrebbe superare la media annuale del 62%. Dunque, tre punti percentuali al di sotto del valore minimo previsto dalle norme ambientali del 65%. Pur pagando ancora oggi una tassa sui rifiuti altissima rispetto al passato, con il servizio porta a porta attivo ormai da quattro anni, i battipagliesi si ritrovano a fare i conti con una percentuale di raccolta differenziata ben al di sotto delle aspettative.

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