Inchiesta

Bilancio dell’Asl in attivo. 4 anni fa era in rosso di 40 milioni

SALERNO. L’Asl Salerno chiude il 2014 con un utile di 626mila euro. Un dato che fa sorridere gli attuali dirigenti dell’Azienda sanitaria dato che soltanto nel 2011 si registrava una perdita, nel risultato d’esercizio, pari a 39milioni e 9mila euro.

«Il dato è significativo – ha detto il direttore generale Antonio Squillante – Questo vuol dire che consegniamo un’azienda sana che potrà fare molti passi in avanti». La presentazione del conto consuntivo 2014 è avvenuta nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il direttore sanitario Angela Annechiarico e quello amministrativo Annamaria Farano (una sorta di punto della situazione prima della scadenza di mandato).

I debiti

Entrando nel dettaglio del documento contabile, alla chiusura dell’anno si registrano debiti per 425milioni e 919mila euro. Di questi 395milioni e 254mila euro verso i fornitori. Il dato che potrebbe sembrare elevato, va rapportato con la situazione registrata nel 2011 quando i debiti verso i fornitori superavano il miliardo di euro. A permettere un drastico taglio anche l’aver usufruito dei benefici offerti dal decreto 35, relativo ai debiti della pubblica amministrazione.

A contribuire al totale sono soprattutto i debiti storici verso i fornitori; infatti ci sono 177milioni di euro relativi ad anni antecedenti al 2011. A permettere il raggiungimento dell’utile il fatto che le entrate nel 2014 sono state pari a un miliardo 655milioni e 711mila euro (incremento dovuto anche a finanziamenti destinati e vincolati) a fronte di costi pari a un miliardo 615milioni e 816mila euro.

Costi per il personale

Tra i costi maggiormente sotto la luce dei riflettori ci sono quelli relativi al personale. In merito, la spesa per il 2014 è stata di 439milioni e 535mila euro; un dato inferiore a quello registrato nel 2011 pari a 495milioni e 923mila euro. Questo si spiega soprattutto perché nel corso di questi anni numerosi dipendenti sono andati in pensione. Basti pensare che dai circa 10mila lavoratori del 2007, si è passati agli attuali 8mila. Questo significa, come chiarito anche dallo stesso Squillante, che c’è una carenza di organico pari a 1500 unità. Dato che i servizi non sono però diminuiti, ciò ha comportato un aumento della spesa relativa allo straordinario.

Gli straordinari

«Abbiamo dovuto sforare il fondo disagio il cui stanziamento era pari a 19milioni e 514mila euro. – ha spiegato il manager dell’Asl – C’è stato, infatti, uno scostamento di poco superiore ai nove milioni di euro». Scostamento che è stato comunque ridotto rispetto a quello registrato nel 2013, quando si sforò il fondo deliberato di oltre 12milioni di euro. Ma come già chiarito, si tratta di una necessità per far fronte ai sempre più numerosi collocamenti a riposo. Basti pensare che negli ultimi due anni sono andate in pensione 437 persone, la maggior parte operanti nel comparto e ben pochi nella dirigenza. A fronte di questo sono state assunte, conmobilità, soltanto 88 unità. Una situazione che potrebbe migliorare adesso che è stato ufficializzato lo sblocco del turn over.

Nel frattempo è stato necessario, ad esempio, esternalizzare i lavori di manutenzione e riparazione ordinaria che gravano sul bilancio 2014 per un totale di 20milioni e 340 mila euro. Dato che è quasi raddoppiato dal 2011ad oggi. Un milione di assistiti.

Vale la pena ricordare che l’Asl Salerno fornisce assistenza ad una popolazione totale di oltre un milione di abitanti. Al momento l’assistenza ospedaliera viene garantita da dieci presidi ospedalieri pubblici per un totale di 1647 posti letto e nove case di cura per altri 1117 posti letto

Nel corso del 2014 si è registrata una diminuzione dei ricoveri ospedalieri di circa quattro punti percentuali rispetto al 2013 (93.836 contro 97.886), allo stesso modo è diminuito anche il numero di giornate di degenza. Discorso simile anche per quanto riguarda i ricoveri presso case di cura anche se, in questo caso, la percentuale che segna la differenza rispetto al 2013 è decisamente più bassa: 0,94%.

«Anche le direttive ministeriali – ha spiegato la dottoressa Annechiarico – pongono come obiettivo una riduzione del tasso di ospedalizzazione a 160 per mille abitanti e, se consideriamo il numero complessivo dei ricoveri effettuati nella nostra Asl, pubblici e privati, i risultati conseguiti nell’anno 2014 sono orientati al perseguimento dell’obiettivo fissato. Stesso discorso vale anche per le case di cura».

(Articolo tratto dal giornale La Città di Salerno del 24 luglio 2015)

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