Economia

Criptovalute e novità: cosa bolle in pentola

Un tema di grandissima attualità negli ultimi mesi e che lo è ancor di più in queste ore dato che, per la prima volta, se ne parlerà ad un G20, quello in programma in Argentina, il forum che riunisce i ministri delle finanze e i governatori della banche centrali dei 20 paesi più industrializzati al mondo.

Le criptovalute sempre più al centro dell’ attenzione globale; una necessità prima ancora che una scelta vista l’ascesa imponente che hanno lasciato registrare. Soprattutto se si parla di Bitcoin, moneta virtuale per eccellenza che nello scoro dicembre ha sfiorato i 20mila dollari di valore lasciando gridare al miracolo tutti gli appassionati dei mercati finanziari.

Ebbene visto che il tema inevitabilmente è caldo e ‘tira’ come si dice in gergo, stanno nascendo una serie di prodotti affini e complementari sulla scia del successo proprio del Bitcoin. Oggi le criptovalute disponibili sul mercato sono tantissime, una scelta enorme all’interno della quale gli investitori si possono muovere.

Non tutti questi strumenti sono consigliabili e hanno il medesimo impatto del Bitcoin. Si pensi ad esempio all’ultima novità lanciata in rete, il Bitcoin Code: di cosa si tratta? Per alcuni, è bene dirlo da subito, non è un prodotto affidabile ed anzi c’è chi lo addita come una truffa.

Questo perché si sta parlando di un algoritmo che sulla carte dovrebbe essere in grado di fare trading in automatico azzeccando investimenti corretti al posto dell’utente. Una sorta di strumento automatizzato quasi miracoloso che dovrebbe generare profitti in automatico per l’utente facendo trading sul Bitcoin.

Ciò partendo dal fatto che la moneta virtuale può anche essere utilizzata come asset sul quale investire nel breve periodo, non soltanto come una sorta di riserva di valore da acquistare e tenere nel proprio portafogli virtuale.

Proprio perché la moda di fare trading sul Bitcoin si è andata a diffondere notevolmente negli ultimi periodi, si è pensato di lanciare in rete questo strumento, la cui efficacia effettiva resta ancora quantomeno dubbia, che dovrebbe investire in automatico al posto dell’utente.

È chiaro che un prodotto che venga dipinto come strumento automatico in grado di fare trading di Bitcoin e generare profitti suscita, di per sé, più di un dubbio. Questo perché di base, nessun sistema, che sia automatico o umano, può garantire di ottenere profitti costanti e sicuri.

Chi frequenta i mercati conosce bene le leggi dell’investimento tese e sa bene che l’andamento di un titolo non è mai prevedibile. Per questo Bitcoin Code è uno strumento che andrebbe preso con molta cautela e con le dovute precauzioni. 

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