Cronaca

L’assassinio di Autuori a Pontecagnano, ora indaga l’Antimafia. Parla l’avvocato

PONTECAGNANO. Vertice in procura ieri mattina per fare un punto sulle indagine sull’omicidio di Aldo Autuori, l’imprenditore del settore trasporti ucciso martedì sera in piano centro di Pontecagnano. Al lavoro il sostituto Giovanni Paternoster e i colleghi della Distrettuale Antimafia, tra i quali Antonio Centore, coordinati dal procuratore capo, Corrado Lembo.

L’omicidio avvenuto all’angolo tra via Alfani e via Toscana assume sempre di più i contorni di un agguato di stampo camorristico o, quantomeno, portato a termine secondo i canoni classici della criminalità organizzata: determinazione nell’esecuzione e , soprattutto, platealità, per ribadire il controllo sul territorio.

I killer, di certo dei professionisti, non hanno mai deviato dal loro bersaglio; e questo in mezzo a tanti ostacoli umani. Con tanto di pistola di scorta, se la prima avesse fatto cilecca. Da qui la decisione dei vertici della Procura di procedere sul doppio binario, con un interscambio di informazioni tra l’ordinaria e la Distrettuale antimafia che, già nel recente passato, ha indagato sulla riorganizzazione dei clan nella Piana del Sele ed i rapporti con esponenti della criminalità organizzata del Napoletano e, soprattutto, del Casertano.

Stamattina, sempre a Palazzo di giustizia, è prevista l’udienza per il conferimento dell’incarico dell’autopsia. La scelta potrebbe cadere su Giovanni Zotti che, nell’immediatezza dell’agguato e il giorno seguente, ha effettuato un primo e più approfondito esame esterno sul cadavere dell’autotrasportatore 45enne. L’esame esterno, infatti, ha rivelato la presenza di ben dieci fori su vari parti del corpo, a partire dall’anca.

Il killer ha usato due pistole calibro 38 a tamburo per non lasciare bossoli sulla scena del crimine. L’ultimo colpo è stato sparato a bruciapelo alla nuca. Un’autentica esecuzione.

(Articolo tratto da La Città)

Le parole dell’avvocato

“Aldo Autuori – scrive l’avvocato Assunta Baratta – è il quinto fratello di una famiglia storica di trasportatori radicata nel territorio. Lo stesso non è il titolare di alcuna ditta «Autuori Trasporti» con sedi in Italia ed all’estero ma esercitava l’attività lavorativa di trasportatore per il tramite di una azienda e/o operatore logistico sito all’interno dello stesso comune di Pontecagnano Faiano ma a indirizzo diverso rispetto alla via Cristoforo Colombo, 15.

In molti articoli di giornali i cronisti hanno fatto confusione, accomunando i fratelli Autuori (senza indicarne il nome) nella gestione dell’impresa di autotrasporti (senza indicarne la denominazione).Tale promiscuità ha generato falsi convincimenti che i membri della famiglia Autuori intendono dipanare con la pubblicazione della presente.

La famiglia Autuori tutta, infine, ringraziando pubblicamente tutti i media e tutte le persone che in questo momento di cordoglio, attraverso manifestazioni di affetto e di stima si sono mostrate vicini al proprio dolore, auspica un sereno svolgimento delle indagini volto ad individuare quanto prima coloro i quali hanno tolto all’affetto dei propri cari ed alla comunità di Pontecagnano tutta una grande persona.

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