Cronaca

Omicidio di Angelo Vassallo, nuovi dubbi sul caso

Emergono nuovi dubbi sull’omicidio del Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, assassinato in circostanze misteriose il 5 settembre del 2010. A rilevarlo, sono Le Iene.

Omicidio di Vassallo

Nuovi particolari sull’omicidio Vassallo a Pollica. A raccontarlo sono Le Iene. Nel nuovo capitolo, hanno ricevuto una lettera anonima di un presunto carabiniere.

La lettera

L’autore di questa lettera fornisce alcune informazioni sul caso. L’autore di questa lettera si concentra su due carabinieri: Lazzaro Cioffi e Fabio Cagnazzo.

All’epoca della morte del sindaco erano rispettivamente brigadiere e comandante del nucleo investigativo della stazione di Castello di Cisterna. A oggi Lazzaro Cioffi è l’unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo. L’estate della morte, Cagnazzo era in vacanza ad Acciaroli, frazione del comune di Pollica, e avrebbe preso alcune iniziative investigative senza informare preventivamente gli inquirenti titolari dell’indagine.

Secondo la magistratura Lazzaro Cioffi sarebbe un carabiniere infedele e attualmente è in carcere accusato di essere connivente del clan Fucito di Napoli. Per quanto riguarda l’omicidio Vassallo, Cioffi è stato indagato l’anno scorso. Nel 2013 però un testimone oculare avrebbe fatto un ipotetico collegamento tra Cioffi e il caso della la morte del sindaco di Pollica. Secondo la lettera che abbiamo ricevuto, il clan avrebbe regalato a Cioffi una macchina costosa per i suoi presunti servizi al gruppo criminale.

Sempre secondo la lettera, il nome di Lazzaro Cioffi sarebbe però già emerso nel 2005 alla procura di Napoli quando durante un’indagine sul traffico di droga a Caivano sarebbero risultati alcuni rapporti intrattenuti tra carabinieri e pregiudicati: il militare in questione sarebbe stato proprio Cioffi. Secondo l’autore della lettera Cioffi sarebbe stato accompagnato dagli inquirenti da Fabio Cagnazzo, che lo avrebbe difeso a spada tratta. Sentito telefonicamente, Cagnazzo ha detto di aver accompagnato Cioffi dai pm perché lui non ci voleva andare e gli fu richiesto di portarlo dai magistrati in qualità di comandante.

L’autore della lettera aggiunge poi un ulteriore particolare: uomo chiave nella storia dell’omicidio Vassallo sarebbe Pasquale Fucito, leader del clan che avrebbe favorito Cioffi.

Fucito avrebbe colto l’opportunità paventatagli dal militare di espandere i suoi affari nella piazza di spaccio di Acciaroli. L’attività di spaccio sarebbe avvenuta sfruttando un camper.

Una sera sarebbe stato effettuato un controllo alle roulotte parcheggiate nella zona e lì sarebbe stato trovato proprio Cioffi in compagnia di altre persone. Per cavarsi d’impaccio il militare avrebbe fatto intervenire proprio Fabio Cagnazzo che avrebbe garantito per lui. Cagnazzo, sentito telefonicamente, nega però categoricamente che questa cosa sia mai avvenuta.

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