Cronaca

Premio “Il Normanno” ad Ascierto: “Saremo al riparo solo quando il virus sarà sconfitto”

Festival delle Colline Mediterranee, il protagonista della serata di mercoledì 22 luglio è stato Paolo Ascierto, direttore Unità di Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli. Il famoso oncologo ha ricevuto il Premio “Il Normanno”.  A premiarlo è stato il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli.

Ascierto sulla ripresa dei contagi a Salerno: “Il virus non è sconfitto”

«Saremo al riparo solo quando il virus sarà sconfitto, il pericolo non è passato». Così il professore Paolo Ascierto, balzato all’onore delle cronache per aver sperimentato un protocollo per la somministrazione del Tocilizumab ha ribadito durante una delle serate del Festival delle Colline mediterranee organizzato da Eduardo Scotti.

«Lo stiamo dicendo da settimane che poteva accadere una situazione del genere – dice Ascierto – C’è stato un rompete le righe ingiustificato, bisogna fare attenzione e non abbassare la guardia. Se abbiamo avuto contagio zero, non significa che tutto è passato, ce lo dimostrano i numeri di oggi, c’è addirittura qualche paziente in terapia intensiva e questa è una risposta anche a coloro che pensavano che il virus avesse meno forza. L’invito è sempre lo stesso, usare la mascherina, il distanziamento sociale, lavarsi le mani, soprattutto perché andiamo incontro a settembre all’apertura delle scuole. Dieci milioni di persone torneranno al lavoro e quindi dobbiamo essere preparati».

Quanto ai focolai, ha evidenziato che «la gestione è possibile. I casi vanno isolati immediatamente e tracciati, questo consente di vivere la quotidianetà». Ascierto ha parlato anche dell’importanza della prevenzione per la cura dei tumori e di come la Campania stia recuperando terreno sul fronte degli screening che rivestono un’importanza fondamentale per la prevenzione della malattia. «In Campania ci sono le cure migliori a livello internazionale in tutti i campi – ha detto il medico – Bisogna radicare di più la cultura degli screening che invece c’è in altre regioni italiane. La prevenzione e gli screening hanno sofferto molto durante il Covid».

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