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Pagani, caso Gambino: il centrodestra si divide, per il segretario generale è decaduto

Caso decadenza del sindaco Gambino a Pagani: il centrodestra si divide in merito alla sua posizione, mentre per il segretario generale del Comune è decaduto.

Gambino e la decadenza: tra divisioni e osservanza della legge

A Pagani, da ora fino a settembre si continuerà a parlare della decadenza di Gambino, non solo perché si attende la decisione del Tar, ma anche perché tale situazione ha comportato due eventi importanti: la divisione all’interno del centrosinistra a livello provinciale e le dichiarazioni del segretario generale del Comune, il quale reputa il sindaco decaduto per osservanza della legge.

Per Francesco Carbutti, infatti, non c’è dubbio perché quello della Cassazione “non costituisce un parere, né un provvedimento, ma un vero e proprio richiamo-monito all’osservanza della legge”. Il tutto è riportato in una nota scritta dallo stesso segretario generale, inviata ai piani alti di Palazzo San Carlo nella giornata di giovedì.

Carbutti, nella sua prima lettere definisce anche nulli gli atti adottati fino ad ora dal primo cittadino. Successivamente, Carbutti ha scritto una seconda lettera inviata allo stesso Gambino, al prefetto Francesco Russo e, per conoscenza, alla Procura regionale della Corte dei Conti, ai responsabili apicali dell’Ente e al Collegio dei revisori.

Intanto però le cose non sembrano migliore all’interno del centrodestra. Imma Vietri, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Salerno, replica all’europarlamentare Vuolo. «L’On. Vuolo può rendersi parte attiva affinché il Ministero risponda subito all’interrogazione dell’On. Cirielli».

La contro replica, affidata a Stefania Ferullo, dirigente provinciale Lega. «Spiace che la Signora Vietri non sia particolarmente ferrata sulla materia elettorale perché l’unico organo che può ordinare il riconteggio all’esito dei lavori della commissione elettorale è il TAR».

L’intervento di Lorenzo Lentini, uno degli avvocati scelti da Gambino, insieme a Nicola Scarpa, per presentare ricorso. «Speriamo che il risultato popolare non venga cancellato per una situazione che potrebbe compromettere quella che è la volontà del popolo di Pagani che ha fortemente voluto e creduto nell’elezione di Gambino. La vicenda Gambino – sottolinea il suo legale – è una vicenda che in queste ore abbiamo affrontato. Abbiamo fatto un ricorso per Cassazione per revocazione ritenendo che non sussistono i presupposti per l’incandidabilità dello stesso perché la tesi accusatoria a carico dell’incompatibilità di Gambino era data dai fatti di rilevanza penale. Quei fatti di rilevanza penale, gli stessi che verranno contestati anche all’interno nel decreto di scioglimento e di incandidabilità, hanno portato ad una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Se il fatto non sussiste sul piano penale non vedo come possa sussistere sul piano dell’incandidabilità . Questa semplice verità noi l’abbiamo affidata ad un ricorso per revocazione che in queste ore è partito».

Nella giornata di ieri c’è stata la proclamazione degli eletti e della giunta, mentre per domani (domenica) è atteso un consiglio comunale dove la maggioranza di Gambino dovrà prendere atto della decadenza e votare contro la stessa: questo è un elemento che può permettere a Gambino di poter tenere in piedi la sua amministrazione fino a settembre, in attesa della pronuncia del Tar.

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