Cronaca

Salerno, la Polizia di Frontiera arresta due cittadini tunisini sbarcati al porto

Porto di Salerno, due cittadini tunisini arrestati dalla Polizia di Frontiera nel corso degli ultimi giorni

Due cittadini tunisini sono stati arrestati al porto di Salerno dagli agenti della Polizia di Frontiera di Salerno. Gli arresti sono stati operati durante i controlli di frontiera e sicurezza all’interno del porto commerciale, tesi a contrastare il fenomeno del terrorismo internazionale e l’ingresso illegale sul Territorio Nazionale.

Porto di Salerno, arrestati due cittadini tunisini

In particolare, due giorni fa, durante le operazioni di sbarco della Motonave denominata “Catania” in arrivo da Tunisi/Palermo, i poliziotti hanno notato un giovane tunisino che, con un atteggiamento chiaramente nervoso, cercava evitare i controlli, confondendosi con i passeggeri provenienti da Palermo ed esenti da controlli di Frontiera.

Hanno deciso così di approfondire la questione e verificare la posizione del giovane e, dal controllo ai terminali, hanno effettivamente appurato che sullo stesso pendeva un provvedimento di carcerazione per l’espiazione di 2 anni e 2 mesi di reclusione, in quanto condannato per reati connessi al traffico degli stupefacenti, relativamente a fatti verificatisi nel 2019 a Brescia.

Nella giornata di ieri, lunedì 12 luglio, fatto analogo è accaduto durante i controlli di frontiera durante le operazioni questa volta di imbarco della Motonave denominata “Catania” in partenza per Palermo/Tunisi.             Anche in questo caso, i poliziotti hanno notato che un cittadino tunisino, che viaggiava con la famiglia – moglie e due bambine di 3 e 2 anni residenti in Svizzera – , si era posizionato nella fila dedicata ai passeggeri diretti a Palermo e cercava di ritardare sempre di più il suo imbarco, posizionandosi al termine della coda.

La scoperta degli agenti

I poliziotti hanno quindi intuito che probabilmente l’uomo stava sperando che, avvicinandosi l’ora della partenza, salendo per ultimo i controlli potessero essere più “morbidi”: per questo hanno deciso di intercettarlo e portarlo in ufficio. Per definire la sua posizione, c’è stato bisogno di un accertamento molto complesso, perché il cittadino aveva molti alias con cui era entrato diverse volte in Italia e non tutti erano agganciati tra loro.

Quindi solo dopo una tecnica attività di approfondimento, gli agenti hanno scoperto che, con un nome diverso da quello fornito per partire, l’uomo era gravato da un ordine di esecuzione per espiare  7 mesi e 28 giorni di reclusione, anche in tal caso per reati connessi al traffico degli stupefacenti, con riferimento a fatti commessi a Padova. Entrambi i cittadini si trovano ora nel carcere di Salerno.

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