Cronaca

Colpita da ictus e positiva al Covid: non c’è posto in ospedale

Alla fine però i familiari della donna hanno rinunciato al ricovero, facendola rientrare nella struttura riabilitativa rocchese

Colpita da ictus e positiva al Covid, passione pasquale alle porte di un ospedale. Quella vissuta dalla signora Anna, nome di fantasia, 80enne di Nocera Superiore, è l’ennesima Via Crucis di chi attende ore ed ore in ambulanza prima di poter essere ricoverato al “Covid Hospital” di Scafati.

Colpita da ictus e positiva al Covid: il calvario di una 80enne

Come riporta “La Città”, alla fine i familiari della donna hanno rinunciato al ricovero, facendola rientrare nella struttura riabilitativa, dove si trovava già da un mese. Una rinuncia dopo una notte passata in ambulanza a 80 anni, col Covid e la febbre a 40 dopo un ictus.

L’anziana signora d’80 anni, originaria di Pagani, era ricoverata in una struttura riabilitativa di Roccapiemonte, nella quale era giunta agli inizi di marzo per intraprendere il percorso riabilitativo post-ictus.

Il caso

La signora Anna agli inizi di febbraio era stata ricoverata all’ospedale “Andrea Tortora” a seguito d’uno scompenso elettrolitico. Le sue condizioni di salute erano migliorate: di qui le dimissioni.

L’ictus

Qualche giorno prima, però, il 14 febbraio, era stata colpita da un ictus. Da Pagani era stata trasferita a Sarno e da qui, ad inizio marzo, a Roccapiemonte, presso un centro specializzato in percorsi di riabilitazione post ictus, la “Montesano”.

La positività

A meno d’una settimana dal ricovero a Roccapiemonte, i familiari hanno appreso che la loro madre è risultata positiva al Covid, ma che le sue condizioni di salute erano comunque buone. Dopo oltre venti giorni, l’anziana era risultata ancora positiva, seppur con sintomi molto blandi.

Venerdì sera, una febbre altissima ha fatto salire la colonnina del termometro sui 40 gradi, inducendo i medici del centro di riabilitazione rocchese ad allertare il servizio di emergenza sanitaria. L’ambulanza del 118, nel giro di poche decine di minuti, è arrivata presso la struttura ed ha immediatamente preso a bordo l’ottantenne, dirigendosi verso l’ospedale di Scafati.

Il calvario in ambulanza

Alle 23 di venerdì scorso, giorno in cui la Chiesa cattolica celebrava la passione di Cristo, l’ambulanza del 118 è giunta a Scafati, ma in fila c’erano già altre ambulanze. L’anziana ha trascorso la notte all’interno dell’ambulanza. A 80 anni, dopo un ictus, con la febbre a 40.

Ieri mattina i familiari, avvertiti già in serata del trasferimento a Scafati per via delle febbre altissima, si sono messi in auto ed hanno raggiunto l’ospedale di Scafati: la madre era ancora in ambulanza.

Rabbia e disperazione

Rabbia e disperazione: allertati anche i carabinieri che, sul posto, constatata la fila di ambulanze, non hanno potuto fare altro che invitare i familiari dell’80enne alla calma. Intanto, grazie alle tempestive cure effettuate dai sanitari a bordo dell’ambulanza, le condizioni della signora Anna sono migliorate.

Valutate le condizioni di salute dell’anziana e le sue patologie, di concerto con i medici del centro riabilitativo rocchese la signora Anna, dopo 15 ore trascorse a bordo dell’ambulanza, ha fatto rientro nel Centro.

Fonte: La Città


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