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Camorra a Salerno: ecco le famiglie più potenti in Provincia, la relazione della Dia

[titolo_paragrafo]I “vuoti di potere”[/titolo_paragrafo][titolo_paragrafo]

L’azione di contrasto svolta, nel tempo, dall’Autorità Giudiziaria e dalle Forze di polizia della provincia ha disarticolato le storiche organizzazioni camorristiche, determinando “vuoti di potere” e la rapida ascesa di piccoli gruppi criminali, composti da giovani spregiudicati protesi essenzialmente a ritagliarsi spazio sul territorio per la gestione degli affari illeciti, anche mediante la commissione di delitti che hanno destabilizzato l’ordine e della sicurezza pubblica.

A fronte di questa fluidità criminale, gli affiliati di riferimento degli storici clan hanno mostrato di prediligere una minore visibilità e hanno progressivamente celato le tipiche condotte illecite della criminalità organizzata, prediligendo condotte delittuose a minore impatto sociale, ma in grado comunque di assicurare un profitto considerevole.

Spaccio di sostanze stupefacenti e infiltrazione negli appalti di opere pubbliche

Tuttavia, permangono importanti collegamenti dei sodalizi più strutturati dell’Agro nocerino-sarnese e della Piana del Sele con le paritetiche organizzazioni del napoletano e del casertano, non solo nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti ma anche nell’infiltrazione negli appalti sia per la realizzazione di opere pubbliche sia per la fornitura di servizi e manutenzione delle infrastrutture e dei beni demaniali.

Lo smaltimento illecito dei rifiuti

Particolare attenzione merita la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che attrae non solo l’interesse della criminalità organizzata ma anche di imprenditori del settore e di amministratori pubblici infedeli.

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