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Cava, una “casa” per le associazioni

CAVA DE’TIRRENI. Sono tante le associazioni presenti sul territorio metelliano che aiutano il prossimo, senza alcuno scopo di lucro. Quel che ricevono, li ripaga più di qualsiasi banconota. Eppure, avere un “proprio posto”, dove poter accogliere chi chiede aiuto, faciliterebbe il loro lavoro e, soprattutto, aiuterebbe i cittadini a recarsi nel posto giusto, senza dover fare mille mila telefonate. Alfonsina De Filippis, presidente dell’associazione Frida contro la violenza di genere, chiede da anni una sede. Sul social network Facebook, la De Filippis propone una soluzione per Frida, e per tutte quelle associazioni orfane di sede.

“Destinare Casa Apicella alle Associazioni sarebbe cosa buona e giusta. Potrebbero trovarvi posto tante Associazioni no-profit… Frida, Mani Amiche, una Scuola di teatro e tante altre. Si potrebbe pensare ad un fitto minimo che non superi i 200 euro e il Comune guadagnerebbe molto di più di quello che ricava dalla Mediateca. Considerato l’alto valore sociale e culturale delle Associazioni cavesi, l’amministrazione renderebbe un ottimo servizio alla comunità e ridarebbe dignità a tutte noi. So bene che sul piano strettamente “commerciale” non è equiparabile a quello che “produce” la Mediateca (che non è no profit) ma oltre ai soldi c’è di più, c’è altro…. c’è il benessere dei cittadini e delle cittadine. Del resto non si può dire che a Cava vengano utilizzati criteri imparziali, basti pensare che la Mediateca paga un fitto di soli 1200 euro e al Cuc ne vengono chiesti 3500 al mese… Vorrei capire… vorrei che qualcuno mi spiegasse, ma forse chiedo troppo!!! Allora diciamocela tutta: ai candidati Sindaci è stato chiesto di sciogliere questo nodo… nessuno dei due ha voluto chiarire la situazione. Aspetto che uno dei due mi risponda in modo chiaro, ripeto: sono un’illusa, probabilmente anche un po’ sognatrice!!!”.

Un appello fatto direttamente ai due candidati a sindaco, Marco Galdi e Vincenzo Servalli, che domenica 14 giugno, saranno i protagonisti del ballottaggio.

Uno dei due sarà il prossimo papà di Cava de’ Tirreni e, come padre, dovrà amare e proteggere la città e tutti i suoi cittadini. Dare una sede alle tante associazioni che ne hanno bisogno, sarebbe un gesto d’amore, per tutti.

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